L’Arpa Puglia ha dato il suo responso: le falde acquifere nei terreni attorno alla discarica di Formica Ambiente sono contaminate oltre misura. Per questo è stata avviata la procedura di sospensione dei rifiuti che, dal capoluogo brindisino e da tutta la provincia, finivano nella cava a ridosso di San Vito dei Normanni. A verdetto ottenuto, chiaro il rischio: finire sommersi dalla spazzatura; possibilità a cui si è ovviato con la disposizione di trasportare l’immondizia da domani, sabato 13 febbraio, negli impianti di Cdr di Poggiardo e Cavallino per raggiungere poi la discarica di Statte (Taranto).
Stop per lo meno momentaneo, dunque, allo sfruttamento di Formica che del resto è stata utilizzata negli ultimi mesi a mo’ di “discarica soccorso”: il conferimento nel suo sito, infatti, stabilito dal presidente della Regione Puglia Emiliano (ed osteggiato da comitati e attivisti ambientali), a seguito dell’emergenza che ha mandato in tilt tutta la provincia fino a qualche mese fa, era stato deciso per tamponare la chiusura di Autigno (gestita dalla Nubile srl e sequestrata a sua volta per il rilevamento di eccessivo inquinamento nelle falde acquifere).
Maurizio Tamborino, Comitato Salute Ambiente e Territorio, attivista impegnato in anni ed anni di lotte contro le due discariche, oggi continua a sottolineare il grave danno causato all’ambiente da azioni che violentano l’ambiente e la salute collettiva. Commenta: “La decisione del presidente Emiliano di sversare a Formica, sia pure per tamponare l’emergenza, ha fatto sì che si smaltissero quantità enormi di rifiuti senza alcun trattamento di biostabilizzazione. Si può immaginare quanto veleno si è aggiunto in una terra già inquinata a pochi chilometri dal centro abitato di San Vito”.

In prima fila Maurizio Tamborino e Francesca Mione del Comitato Salute Ambiente e Territorio, Consiglio comunale discariche – 6 novembre 2015
Lo scorso 6 novembre il Consiglio comunale di San Vito dei Normanni si era riunito approvando all’unanimità una delibera che, primariamente, mirava a risanamento e bonifica della zona Autigno-Formica-Mascava. L’assise comunale aveva dimostrato in quell’occasione di essere ben conscia del pericolo per la salute collettiva rappresentato da siti che hanno accolto anche rifiuti tossici e pericolosi.
L’allarmante situazione non trae certo sollievo dal recente arresto del sindaco di Brindisi Mimmo Consales che, insieme a Screti (gestore della Nubile srl) e al commercialista Vergari, è accusato di corruzione e abuso d’ufficio in merito alla gestione dell’impianto brindisino di trattamento, biostabilizzazione e produzione di Cdr. Ad impianto chiuso, il governatore pugliese aveva disposto che la spazzatura di tutto il Brindisino, anche non sottoposta a biostabilizzazione, dovesse finire a Formica.
Si conferma faccenda oltremodo torbida quella dei rifiuti in terra di Brindisi. Tanto più per San Vito dei Normanni: lungi dall’essere aspetto secondario, va considerato che la contaminazione rilevata dall’Arpa riguarda proprio l‘acqua ed il terreno della città normanna. Con le immaginabili, pessime, conseguenze anzitutto sulla salute.